Ancora fumante ne presi
una forchettata e me la cacciai in bocca senza pensarci su, che per quanto avesse
un aspetto invitante, non sapevo ancora se fosse esattamente tutto ciò che le
mie papille gustative mi avevano anticipato. Difficilmente si sbagliavano
quando si trattava di pastasciutta. Un calore improvviso sul palato, la lingua
si muoveva lentamente ma in maniera costante, come il remo di una barca che non
vuole arrestare il suo cammino. Pur
volendo soffermarmi ad analizzare ogni singolo sapore, difficilmente ci sarei
riuscito senza entrare in contrasto con l’idea che mi ero fatto prima di
cucinarla. Chiunque può cucinare un piatto di spaghetti, ma pochi lo mangiano
davvero, poiché lo si inizia ad assaporare sin dalla sua preparazione. Mangiarlo,
alla fine, è assolutamente inutile.
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