Classe 1945, palermitana di origine, britannica
di adozione, Simonetta Agnello Hornby consacra con questo libro il suo amore
per la “sua” Londra. Non è un romanzo, né tanto meno un saggio, è più
una guida turistica o comunque un memoriale da leggere assolutamente
prima di andare a visitare la nota città.
Passando in rassegna i ricordi della sua
vita, legati al suo arrivo, al suo primo teatro, al suo primo
tramezzino, alla vita con i suoceri, con gli amici, al suo studio legale (tra
l’altro famosissimo poiché fu uno dei primi ad occuparsi dei casi di violenza
in famiglia) ci parla di Londra. E così ci ritroviamo a
passeggiare nei famosi parchi londinesi; ad assaggiare le specialità culinarie
nei suoi ristoranti preferiti; vaghiamo nei sobborghi, nei vicoli più sperduti
ma pregni di storia; curiosiamo nei numerosissimi mercatini rionali; visitiamo
chiese e monumenti e nel frattempo impariamo la storia e apprendiamo il perché
sono nati i pub o perché i politici inglesi sono tanto amati dal popolo.
È un excursus storico quello che fa. Parla
della monarchia, della Chiesa anglicana, parla dell’incendio di Londra e di
come siano stati bravi i londinesi a ricostruire esattamente le cose come erano
prima. Parla dell’apertura alla multi etnia e di come sia stato complicato,
all’inizio, per gli emigrati inserirsi nella vita della città. Ci si perde in
queste pagine, leggendo vien voglia di viaggiare, di vedere i posti
che Simonetta ha conosciuto, amato e infine descritto per noi.
Ogni capitolo è intitolato e ogni titolo è
seguito da una citazione di Samuel Johnson, il noto letterato
inglese conosciuto dai più come colui che diede vita al primo dizionario della
lingua inglese. Samuel, come la nostra autrice, si trasferisce a Londra in età
adulta e di lei si innamora e di lei a lungo parla nel suo poema London.
Simonetta Agnello ha come visto in lui un amico che l’ha guidata ed ispirata,
tanto che nel suo libro spesso farà riferimento ad aneddoti che hanno
Johnson come protagonista. Aneddoti che ovviamente servono per far comprendere
a noi lettori lo spirito londinese, o quello che per Simonetta è la vera
essenza dei londinesi. Parla di loro come un popolo cordiale, a volte forse
eccessivamente cerimonioso, ma aperto e disponibile e soprattutto generoso nei
confronti della loro città che da loro viene sempre amata, protetta e
preservata.
Sono stata a Londra qualche anno fa e
sinceramente sono rimasta delusa: mi aspettavo degli spazi più maestosi, dei
monumenti più imponenti; la stessa Piccadilly Circus mi deluse. Leggendo queste
pagine però mi è venuta voglia di ritornarci per guardare il tutto con occhi
diversi, più vicini all’indole britannica che non alla mia. Più conscia degli
eventi e dei sentimenti che hanno mosso i fatti stessi.
Credo che scrivere un libro così per una
romanziera sia stato un impegno non da poco. All’inizio ho anche fatto fatica
ad entrare nello spirito delle sue parole. Lei rimane sempre borderline:
parlando in prima persona e di fatti suoi personali si pensa di essere di
fronte ad una biografia o ad un romanzo. Presto si capisce che non lo è
affatto… come dice lei stessa quest’opera non è altro che “una
dichiarazione di amore a una grande città e ai suoi abitanti”
La mia Londra (272 pagine) è edita da Giunti, ed è disponibile peroppure su Amazon
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